04/04/12

PETE ROCK


SOUL. Una parola tanto breve quanto piena di significato.

E’ questo che mi viene in mente quando parlo di Pete Rock.

Una meraviglia di producer (Chocolate Boy Wonder è non a caso il suo AKA), che ha cominciato la sua attività nei primi anni ’90, e continua ad oggi a produrre beats raffinati, come solo un compositore jazz è in grado di fare.

Difatti, insieme a Premier, egli è stato il primo a introdurre campionamenti jazz nei suoni grezzi degli anni ’90 creando un nuovo sound, molto più morbido e ricercato, rinominato appunto Jazz Rap.

Data questa sua varietà di stili, P.R. è molto apprezzato sia da una critica adulta che dai più giovani appassionati di rap.

Bronx – NY. 1970. è questo il contesto storico-sociale in cui nasce Peter Phillips, figlio di immigranti Jamaicani.

Come tanti ragazzini nati in quegli anni, presto si avvicina al rap,

nuovo genere musicale, venuto alla luce da pochi anni e già diffusissimo tra i giovani Newyorkesi. Dobbiamo però dire che il padre di Pete era già DJ e collezionista di dischi, e che spesso in tenera età lo accompagnava alle serate nel Wembeley club, nel BX.

La prima esperienza nella scena rap lo vede affiancarsi a un altro storico DJ e producer, Mr Marley Marl nello show “In control with Marley Marl” e proprio durante questo debutto, viene notato dal grande pubblico per la sua abilità di Disk Jokey, e trova la spinta per cominciare a produrre la sua musica.

L’esordio commerciale avviene nel ’91 con l’EP “All Souled Out” in cui sfoggia le sue prime competenze da rapper e produttore, insieme allo storico partner Cl Smooth. Questo lavoro include perle come “The Creator” dancefloor hit apprezzata ancora oggi dai Bboy di tutto il mondo.

Nonostante ciò l’album riscuote un minore successo e viene apprezzato solo da un audience di nicchia.

La celebrità, quella vera, viene un anno più tardi, nel ’92, con il doppio LP

“Mecca and the Soul Brother”. Pietra miliare del Rap, che include incredibili joints, successi da Billboards Chart come "They Reminisce Over You T.R.O.Y." tra l’altro campionata dal famoso pezzo di Tom Scott “Today”, dedicata all’amico Troy fatalmente scomparso.

Nel ’94 Pete, sempre in coppia con CL, sforna un altro incredibile LP “The Main Ingredient” noto per altrettanto grandi produzioni come “Carmel City” , “I get Physical” , “Take you there”, “I got a Love” e “Searching”, quest’ultima campionata dall’omonimo pezzo di Roy Ayers con cui, ironia della sorte, collaborerà parecchi anni dopo al progetto “ Roy Ayers, Pete Rock and the Robert Glasper Experiment”.

Incredibilmente, all’apice del successo, il duo decide di separarsi, P.R. è ormai un musicista maturo ed esige indipendenza artistica.

Il 98 è l’anno del solo debut con “Soul Survivor”, uno dei suoi lavori più celebri,un LP da 5 stelle, se consideriamo le collaborazioni incluse (Method Man, Ghostface, Raekwon, Large Pro, Big Pun,ecc.) e il peso delle basi prodotte dal suo SP1200.

Nel 2001, sulla scia di “Welcome to Detroit” di Dilla, P.R. pubblica un altro lavoro, quasi tutto strumentale,”Petestrumentals” in cui i digger più esperti

possono riconoscere campioni ricercatissimi come Placebo, Dorothy Ashby, Dexter Wansel, che vengono scomposti dal suo incredibile genio e rielaborati per mezzo del fedelissimo campionatore MPC2000XL.

Altro validissimo progetto in cui P.R. non è il solo protagonista è INI, crew composta tra l’altro da Grap Luva (suo fratello) e Rob-O, con cui rilascia il singolo “Fakin Jax” (una bomba!). A metà dei ’90 INI ha inciso anche un LP, ricercato bootleg (non ufficiale) fino al 2003, anno in cui la Elektra decide di pubblicare tutti i lavori ancora inediti di P.R., un super doppio LP “Lost & Found: Underground Soul Classics”.

Ma torniamo alla carriera solista di Pete. Il 2004 è la volta di “Soul Survivor II”, ennesima stupefacente creazione del producer Newyorkese, che comprende al suo interno numerose partecipazioni di alcuni tra i maggiori esponenti della scena rap, quali Pharoae Monch, RZA, GZA, Dilla, Talib Kweli e lo stesso CL Smooth. Nota particolare di questo album è la sua copertina, un primo piano di P.R., tra luce ed ombra, che ricorda molto la copertina del celebre album di Miles Davis “Tutu”. Stesso richiamo evidentissimo, lo troviamo nel suo lavoro del 2008 “NY’s finest” la cui copertina si ispira palesemente all’album “Hell” di James Brown. LP anch’esso ricco di feats pesanti (Redman, Masta Killa,Papoose, Slum Village…).

Noto anche per i suoi inconfondibili remix, dico inconfondibili perché da sua grande ascoltatrice, dico che è impossibile confondere il suo stile sia nel produrre beats che remix, con quello di un altro. Un po’ come succede per i beats di Premier, per intenderci. Compone basi come “Down with the King” per i RUN-DMC in cui rappa anche nell’ultima strofa, e remix tanto noti quanto l’originale, come “Can’t stop the Prophet” di Jeru the Damaja, e “Shut Em Down” dei Public Enemy…quando il remix è addirittura superiore!

P.R. campiona tutto da vinile ed è per questo che il sound dei suoi dischi ha sempre quel sapore di old school. Anche nei lavori più attuali. Basti pensare al recentissimo “Monumental” del 2011, LP prodotto insieme al duo Smiff n Wessun, in cui P.R. rende giustizia alla Golden Age del Rap, portando un’ondata di fresca consapevolezza sulla scena, che affonda tutte le produzioni di plastica del post 2000.

PETE ROCK…SOUL BROTHER NR 1…NO DOUBT!

Michela “Cini” Labarile




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