09/03/11

CHARLES BRADLEY: No Time For Dreaming

CHARLES BRADLEY: No Time For Dreaming.

Sinceramente, lo dico senza reticenze, storie come quella di Charles Bradley, facendo parte di un canovaccio nella musica nera, mi piacciono particolarmente. Sono storie che hanno un'impronta decisa di romanticismo cavalleresco e sembrano venute fuori da un'altra era. Certo, facendo riferimento a quella serie di “prodotti” musicali che l'industria discografica contemporanea sforna continuamente, Charles Bradley è, essenzialmente, un "figlio" di altri tempi, lontano dall'immagine commerciale della musica contemporanea. Non ha un faccino carino, non è ammiccante, non ha un look cool, non sculetta ma ha una voce che spacca ed una personalità che viene fuori ad ogni nota.

La sua faccia è quella tipica di chi ha vissuto una vita dura e difficile in cui la passione per la musica – nata nel 1962, quando la sorella lo accompagnò ad assistere al concerto di James Bronw all'Apollo Theatre – nonostante l'indiscusso talento, svolge il ruolo della cattiva compagna.

Bradley, infatti, dopo la scoperta della musica di JB, inizia a girovagare per gli states con lo pseudonimo di Black Velvet James Brown jr, imitando nelle movenze, nel look, nel modo di tenere il palco e nell'impostazione vocale James Brown senza per questo meritarsi fama e attenzioni da parte del pubblico e dei discografici. Ciò che, invece, gli permette di acquisire una certa notorietà è l'altra sua passione, la cucina che gli consente, facendolo diventare uno stimato ed affermato cuoco, di lasciare il suo nome impresso nelle varie città degli States.

Al rientro a New York, però, c'è una svolta: Charles Bradley incontra Thomas “Tommy TNT” Brenneck, chitarrista della scuderia DAP TONE. In quel periodo la Dap Tone aveva già scoperto la potenzialità vocale e mediatica di una star quale Sharon Jones; aveva, inoltre, già incontrato il soul morbido e d'altri tempi di Lee Fields e, con i Dap Kings (di cui Tommy Tnt è il chitarrista), il percorso di riscoperta di sonorità soul funk anni '60/'70 era iniziato e portato avanti con maestria. Fu per questo che a Brenneck venne spontaneo presentare Bradley a Bosco Mann.

Nacque l'EP Take It As It Come (2002), con Sugarman, sassofonista dei DAP KINGS, a cui seguirono, sempre direttamente per la Dap Tone Records, i singoli Now That I'm Gone (2004) e This Love Ain't Big Enough For The Two Of Us (2006), entrambi registrati con i The Bullets, altro progetto Dap Tones.

Nell'inseguire un sound dai connotati sempre più marcatamente soul funk 60's e 70's, la Dap Tone fa con Bradley quella scoperta che gli consente di catalogarsi ancora di più come casa discografica dagli evidenti caratteri nostalgici in cui la qualità e la pulizia del suono sono la parte preponderante. Inoltre, negli stessi anni, Brenneck lavora ad un altro interessante progetto, la Menahan Steet Band che con la Budos Band insegue su base orchestrale il sound perfetto degli anni '60. La ricerca porterà TNT a creare la divisione Dunham all'interno della DAP che si orienterà verso la registrazione analogica con mixer a 8 piste, così come avveniva negli anni '60.

Ma cosa c'entra tutto questo con Bradley? E' semplice: nel 2007, Charles Bradley inizia a collaborare fortemente con i Menahan Street Band diventandone l'espressione vocale, il front man, e producendo, dapprima, il singolo The World (Is Going Up In Flames) e successivamente Telephone Song che saranno poi inseriti in No Time For Dreaming, album uscito il 25 gennaio 2011.

Ora è semplice dire che il disco è bello, curato nei minimi particolari e che le atmosfere riscaldano l'aria in quanto il lavoro svolto da Bradley e la Menahan riproduce con assoluta pulizia il sound soul funk degli anni d'oro. Provate a sentire James Brown, Al Green e Marvin Gaye, chessò, tre pezzi a caso - It's A Man's World; Let's Stay Toghether e Let's Get It On - e provate a pensare che quei brani siano stati scritti e registrati nel 2011. Scoprirete molte affinità di questi tra questi grandi della musica nera e Charles Bradley.

Affinità che vanno oltre l'impostazione vocale.

La copertina di No Time For Dreaming è una citazione. Charles Bradley è sdraiato e sorride sornione guardando in macchina. Ricorda Jb in Soul On Top. Una scelta dettata da esigenze commerciali, senza dubbio, come allusiva è al foto contenuta all'interno del disco in cui Charles è ripreso mentre canta ad occhi chiusi e il viso contratto. JB, anche qui.

Se non l'avete capito, lo dico: il disco è da comprare.

Buona musica.

Vincenzo Altini

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