02/10/10

A TRIBE CALLED QUEST


Tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90 era presente, specialmente nella costa Est degli USA, un certo rap-denuncia che affrontava temi sociali in maniera totalmente opposta rispetto a gruppi impegnati come i Public Enemy.
Farlo in chiave positiva ed ironica era, infatti, il marchio di fabbrica del giro Native Tongues, formato da 3 gruppi: Jungle Brothers, De La Soul e A Tribe Called Quest ai queli si aggiunge anche Queen Latifah.
Molto uniforme è anche la musicalità dei gruppi, incentrata su ritmiche afro-funk con influenze jazz, specialmente nel caso degli A.T.C.Q.
Ed è proprio di loro che Vi voglio parlare.
Q-Tip, Phife Dawg e Ali Shaheed Muhammed si uniscono nel 1985 sotto il nome di Quest, sarà infatti successivamente che, grazie ai Jungle Brothers con cui Q-Tip registrò il brano Black is Black per il loro album "Straight Out The Jungle", aggiungeranno "A Tribe Called".

Dopo aver registrato un demo nel 1989, per la piccolissima Geffen Records, che comprendeva i brani Description of a fool, I left my wallet in El Secundo e Can I kick it? (quest'ultimo contiene il campionamento del brano Walk on the wild side di Lou Reed), svariate case discografiche proposero al gruppo contratti molto allettanti, ma loro si accontentarono di firmare per la modesta Jive Records che però era molto conosciuta nell'ambiente rap.

Il primo LP degli A.T.C.Q. arriva nel 1990 per la Jive Records intitolato "Peoples Instinctive Travels And The Paths Of Rhythm" che oltre a contenere 2 dei 3 singoli su citati, propone perle come Bonita Applebum e Luck of Lucien (gioco di parole con il nome del gangster Lucky Luciano).
Le tematiche del disco svariano tra il sesso sicuro, il vegetarianismo, esperienze giovanili, il tutto espresso con senso umoristico e positivo. I tappeti musicali sono prevalentemente jazz-funk, con campionamenti di artisti come Cannonball Adderley, Roy Ayers, Les McCann e Rotary Connection.
Un album, quindi, assolutamente delizioso e qualitativamente di alto livello.

L'anno successivo arriva il loro secondo disco "The Low End Theory" (1991 Jive records), al quale gli A.T.C.Q. cercano di dare un suono ancora più uniforme rispetto al primo lavoro.
Tutto un po' più improntato sul Jazz, grazie anche al' ausilio del bassista J-Ron Carter, che con le sue performance offre un certo calore al disco, irraggiungibile con l'uso dei campionatori.
Anche qui non mancano temi impegnati come il consumismo in Skypager, e la violenza in The Infamous Date Rape. Altri brani notevoli sono Excursion (nel quale si sentono alcuni versi dei mitici Last Poets), Everything Is Fair che contiene un sample dei Funkadelic e la fantastica Scenario con la partecipazione di Busta Rhymes.

Nel 1993 continuano il loro percorso musicale pubblicando "Midnight Maraudes" (Jive records), altro disco di successo che tende ad utilizzare sonorità più melodiche rispetto ai precedenti, ma sempre incentrate sul jazz. Un disco molto bello nel complesso, con brani ottimi come 8 Million Stories, Clap Your Hands, Oh My God e Keep It Rollin' che si avvale della partecipazione di Large Professor sia in veste di produttore del brano, che in quella di mc.

Il quarto lavoro, ritenuto da molti il migliore, esce tre anni dopo, nel 1996, nel pieno della guerriglia tra costa est e costa ovest. I nostri beniamini, però, non sono minimamente toccati dalla situazione e anzi, sono rispettati in entrambe le coste. Il lavoro si intitola "Beats, Rhymes and Life" (Jive records), e contiene per la maggior parte produzioni del collettivo The Ummah, composto dallo stesso Q-Tip, da Ali Shaheed Muhammad e da un giovane e promettente produttore di Detroit che negli anni diventerà una leggenda: Jay Dee (a.k.a. J Dilla, R.I.P.).
Il collettivo collaborerà nel tempo con gente del calibro di Janet Jackson e Whitney Houston.
"Beats, Rhymes and Life" contiene classici come Keeping It Moving, Get A Hold, Motivators e tanti altri perchè, alla fine, tutto il disco è un classico, tanto da essere nominato ai Grammy Awards per il miglior disco rap, anche grazie al singolo 1nce Again, e si piazza al primo posto nella classifica di Billboard.

Nel 1998 gli A.T.C.Q. annunciano lo scioglimento del gruppo, senza però lasciare a mani vuote i numerosi fan sparsi in tutto il globo. "The Love Movement" (1998, Jive records) è, infatti, l'ultimo capitolo targato A Tribe Called Quest.
Interamente prodotto dal su citato collettivo The Ummah, l'album risulta essere l'ennesimo lavoro maturo del trio. Non mancano collaborazioni importanti come Redman, Noreaga, Busta Rhymes e Mos Def, e non mancano brani ormai diventati vere e proprie pietre miliari come Find A Way.

Dopo la divisione del gruppo, i tre intraprendono strade soliste:
Q-Tip pubblica l'album "Amplified" nel 1999 prodotto da se stesso con la collaborazione di Jay Dee e, dopo quasi dieci anni di collaborazioni sparse e importanti, ritorna nel 2008 con "The Renaissance".
Phife Dawg, invece, pubblica solo un disco nel 2000 intitolato "Ventilation: Da LP", che tra l'altro vede in veste di produttori gente del calibro di Hi-Tek e Pete Rock. Negli anni successivi non pubblicherà più alcun album, registrerà solo qualche sporadica collaborazione.
Ali Shaheed Muhammad pubblica il disco "Lucy Pearl" nel 2000 insieme a Raphael Saadiq e Dawn Robinson per la Virgin Records.

In definitiva, a parte il successo del gruppo, chi riuscirà a sfondare realmente sarà proprio Q-Tip, che tra l'altro era l'artista più in evidenza dei tre. Chi pensa agli A.T.C.Q. pensa in primis a Q-Tip ed al suo particolare timbro di voce che lo rende unico.
Il gruppo comunque si riunirà per svariate occasioni live e concerti come per esempio il Rock The Bells del 2004.

Concludo evidenziando che gli A Tribe Called Quest sono uno di quei gruppi che bisognerebbe ringraziare a vita per aver portato, insieme a gruppi come i Gang Starr, un' ondata jazz nella musica rap. Ed è grazie ad artisti come questi che i grandi della musica black hanno cominciato ad apprezzare quello che è il rap. La sua eleganza e la sua ricercatezza.
Fare musica di strada in maniera potente ed elegante allo stesso tempo non è cosa facile, e gli A Tribe Called Quest lo hanno saputo fare benissimo.

Dj Danko



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