Sempre dietro la band, sempre nascosti dallo strumento che usano, raramente usano la voce, ma fondamentali nell'economia della musica...
Sto parlando dei batteristi, una delle categorie più importanti, ma molto spesso meno in evidenza...
Ciò non toglie che in ambito jazz e funk di batteristi importanti ce ne sono eccome e uno di questi è proprio Idris Muhammad.
Basta evidenziare che ha lavorato per alcuni anni con Lou Donaldson per capire il calibro del personaggio che andiamo adesso a conoscere...
Leo Morris (questo il suo nome all'anagrafe) nasce a New Orleans nel 1939 da padre pakistano e madre francese, l'approccio con la musica arriva prestissimo, da bambino, con i suoi fratelli e con i ragazzi del vicinato del suo quartiere con i quali forma dei gruppi, e si esibisce in strada.
Lo strumento a cui si avvicina è appunto la batteria.
Il suo debutto, diciamo, professionale arriva a soli 9 anni, quando alla porta di casa sua suona una band in cerca di un batterista per il concerto del martedì grasso. Il piccolo Leo non ci pensa due volte e accetta. La cosa che più lo sorprendere però è l'aver ricevuto, alla fine del concerto, 10 dollari (che per l'epoca e per un bimbo non erano pochi), per la sua prestazione. E' stato fantastico essere retribuito per aver fatto la cosa che più gli piaceva fare. Oltre a questo riceve l'attenzione di molte bimbe della sua scuola e questo lo rende ancor più felice, tanto da far capire alla sua mamma che vuole smettere di studiare perchè vuole diventare un musicista.
Il resto è una conseguenza...
Nei primi anni '60, oltre a lavorare con artisti del calibro di Lloyd Price e Jerry Butler, gira in tour con Sam Cooke, che rimase piacevolmente impressionato dal talento di Idris ad una delle sue audizioni, e con il quale rimarrà per circa 2 anni.
Trasferitosi successivamente a New York diventa per un breve periodo il batterista "di casa" dell'Apollo Theatre, sino al 1966 quando inizierà il tour con Lou Donaldson, con il quale rimarrà per circa 4 anni. Nello stesso periodo si convertirà all'islam e cambierà il suo nome da Leo Morris in Idris Muhammad.
Diventa anche uno dei batteristi principali del musical "Hair", uno dei più importanti per diffondere l'opposizione pacifista alla guerra del Vietnam.
Nel 1970 arriva il suo debutto discografico per la Prestige Records, di cui è uno dei batteristi di punta e grazie alla quale collaborerà con numerosi artisti dell'etichetta, dal titolo "Black Rhythm Revolution". Un lavoro fantastico dove fuoriesce la sua vena funk, senza però dimenticare l'nfluenza jazz che lo contraddistingue. Da annotare le fantastiche covers di Express Yourself eSuper Bad. Al disco, inoltre, collaborano musicisti del calibro di Melvin Sparks, Harold Mabern e Virgil Jones.
Questo stupendo lavoro sarà seguito l'anno successivo da "Peace & Rhythm" sempre per la Prestige Records, che sarà ritenuto uno dei suoi migliori lavori, anche se più tendente al soul-jazz e nel quale possiamo ascoltare la cover del brano di Wilson Pickett Don't Knock My Love e tracce come I'm The Believer e Brother You Know You're Doing Wrong.
Tre anni dopo firma per la Kudu Records e ci regala l'album "Power Of Soul", che comprende solo 4 brani ma di lunga durata e al quale partecipano anche artisti del calibro di Grover Washington, Bob james e Ralph MacDonald. Questo lavoro è molto conosciuto soprattutto dai produttori rap per la traccia Loran's Dance, campionata da artisti del calibro di Beastie Boys, Dj Shadow e molti altri.
Dall'anno successivo, il 1975, quando sfornerà "House Of The ising Sun" un lavoro un po' diverso dai precedenti ma con complicati groove jazzati e sofisticati arrangiamenti funk, sino al 1980, il nostro Idris, con i lavori "Turn This Mutha Out" (1977), "Boogie To The Top" (1978), "You Ain't No Friend Of Mine" (1978), "Foxhuntin'" (1979) e "Kabsha" (1980), andrà pian piano ad immergersi, come molti artisti a quell'epoca, nel giro della disco, che ne abbassa sicuramente il valore tecnico.
Non bisogna però scordarsi che oltre ai suoi lavori, Idris Muhammad, nel corso degli anni, ha lavorato anche a dischi di numerosissimi artisti come Grant Green, Charles Earland, Houston Person, Lou Donaldson, Leon Spencer, Groover Washington e tanti tanti altri, di conseguenza questo gli permette di essere presente in dischi usciti per etichette come la Blue Note, la Impulse!, la CTI, oltre alle "sue" Prestige e Kudu.
Tirando le somme possiamo quindi sottolineare che Idris Muhammad è uno di quegli artisti a cui il panoramma jazz-funk deve un infinito ringraziamento per il suo contributo.
Dj Danko
Grandi musicisti dietro altri grandi musicisti.
RispondiEliminaSinceramente non lo conoscevo, o meglio, ho scoperto di avere qualche cd dove c'è lui alla batteria, ma non ho mai dato peso alle note "di copertina". Da oggi guarderò tutto in modo diverso.
Grazie Black Vibrations
Paola.
Grazie Paola!!
RispondiEliminaContinua a seguirci, scoprirai molto altro ancora!!!
Grandissimi per aver segnalato Idris Muhammad, uno dei miei artisti jazz-funk che preferisco in assoluto.. mi ha fatto innamorare della sua musica grazie a "Could Heaven Ever Be Like This".. Mi scuso per aver "snobbato" il vostro blog fino adesso, solo perchè non c'è nulla in download gratuito, ma è dalle 3.00 che leggo i vostri articoli e mi state facendo conoscere anche musicisti che finora non avevo sentito.. Questo blog dovrebbero stamparlo tutto e farlo studiare sui banchi di scuola! si vede che conoscete e amate la Black Music ragazzi, non chiudetelo mai questo spazio!
RispondiEliminaNaesh
Bellissimo blog, grazie!
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