25/10/09

CURTIS MAYFIELD




Nato nel 1942. A 14 anni Curtis entra a far parte dei "Roosters", insieme a Jerry Butler, Samuel Gooden e Richard e Arthur Brooks. Successivamente si ribattezzeranno come "Impressions" di cui Curtis, dopo un paio di singoli e un Lp, ne diventa leader anche grazie alla fuoriuscita di Butler.
Numerosi sono i successi degli Impressions negli anni successivi, che nel frattempo cambiano etichetta e passano dalla piccola Vee-Jay alla ABC. "Gypsy Woman", "It's All Right", "I'm so proud" sono alcuni dei brani che gli Impressions piazzano nei piani alti delle classifiche.
Alla fine degli anni 60 gli Impressions passano dalla ABC alla Curtom (di cui Curtis è socio fondatore).
Curtis però ha bisogno di mettersi in proprio e così nel 1970 lascia gli Impressions (con cui però continuerà a collaborare), che lo sostituiranno con Leroy Hutson.
Forte del suo caratteristico modo di cantare in falsetto (di cui Prince ne sa qualcosa...), il primo gioiello che sforna proprio nel 1970 per la Curtom sarà "Curtis", una bomba di lavoro che contiene brani di altissimo livello come "Move on up" (un classicone!!). La conferma del suo genio arriva l'anno successivo con l'album "Roots".
L'apice della sua carriera, però, arriva con la colonna sonora del film blaxploitation "Super Fly"
(film che parla di malavitosi neri e narra la storia di uno spacciatore che vuole ritirarsi dopo un ultimo colpo, ma che come si sa in questi casi non risulta cosa facile), e Curtis balza al numero 1 negli Stati Uniti e in parecchi paesi nel mondo. Riduttivo citare i brani dell'album in questione, bisognerebbe ascoltarlo per dare merito a questo stupendo lavoro che ha fatto la gioia di molti artisti rap che l'hanno campionato. Sono davvero tantissimi, Gang starr, EPMD, Beastie Boys, Big Daddy Kane per citarne alcuni.
Negli anni successivi Curtis non riuscirà più a sfornare un successo come Superfly, ma i lavori sono comunque degni di nota e, secondo me, bellissimi: "Back to the world" (1973), "Sweet Exorcist" (1974), "Got to find a way" (1974), "There's no place like america today" (1975) di cui consiglio di ascoltare il brano "Hard Times" e tanti altri album che però negli anni fecero calare l'attenzione verso di lui.
Tragico l'infortunio che si procurò durante un concerto a Brooklyn in cui una parte dell'impianto di illuminazione gli cadde addosso fratturandogli la colonna vertebrale e paralizzandolo dal collo in giù.
Curtis muore a 57 anni, il 26 dicembre 1999, ma la musica che ci ha lasciato, originale e caratteristica, non morirà mai.

Dj Danko.


CURTIS MAYFIELD "MOVE ON UP" LIVE:

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