06/06/12

THE SPIRIT OF ATLANTA - THE BURNING OF ATLANTA



Black Vibrations non vi parla solo di vita di artisti, di come è stata complicata l'ascesa di un musicista "X", o di come poi la conseguente discesa ne sia stata veloce, delle storie che iniziano spesso nei campi di cotone o nei cori gospel, e finiscono con carriere uniche ed irraggiungibili.
Black Vibrations racconta anche di dischi che forse non sono entrati in nessuna classifica, o la classifica l'hanno vista solo per qualche giorno, ma poi sono finiti nel dimenticatoio.
Il dimenticatoio però è un posto fantastico, dove chi non si accontenta della solita pappina preparata da radio Tv e giornali di "moda", si diverte a trovare cibo per la propria mente. Musica. E fatta, spesso, molto meglio di ciò che ci viene affibbiato.
Ed è così che, tra un cartone di dischi "black" e l'altro o tra una chiacchiera tra collezionisti, sicuramente un giorno vi troverete davanti questo disco: The Spirit Of Atlanta - The Burning Of Atlanta.

Cominciamo a dire che chi c'è dietro questo disco è un certo Tommy Stewart che in fatto di pane e funk ne sa parecchio, basti pensare a "Bump And Hustle Music".
E' lui il produttore ed arrangiatore del progetto, accompagnato da una lunga serie di musicisti mai fissi. Si perchè The Spirit Of Atlanta non è una vera e propria band, bensì è un disco, tanto per fare un esempio, concepito come il primo lavoro degli Incredible Bongo Band, ossia suonato da vari componenti arruolati da varie recording bands.
C'è da dire che a differenza del disco degli Incredible Bongo Band, questo doveva essere la colonna sonora di un film dedicato proprio alla storia dell'ascesa delle gang criminali, dopo la famosa guerra di secessione Americana che vide proprio la città di Atlanta bruciare nel 1864.

Un progetto al quale Tommy Stewart decise subito di aderire non appena gli vennero consegnati i copioni di questo film che avrebbe dovuto chiamarsi "The Burning Of Atlanta Movie", ma che non vide mai la vita per vari motivi.
Fatto sta che la Buddah Records decide lo stesso di pubblicare l'album (fortunatamente!) nel 1973, e regalare al pubblico questo disco spettacolare, dalle sonorità ovviamente blaxploitation, con momenti tirati ed aggressivi, e momenti di relativa calma.
Diciamo che l'inizio del disco è già bello movimentato con "Hunter Street" che da proprio quel sapore di titoli introduttivi di un film, che poi si scatena in un groove veloce, contornato da un organo hammond favoloso.
Il ritmo poi scende con l'ottima "Buttermilk Bottom", con il soul funk di "Peachtree Street", la fantastica atmosfera di "Auburn Avenue" e con lo slow funk contornato da un' armonica di "Vine City".
Provare per credere.

Classiche atmosfere blaxploitation che possono ricordare a volte quelle di Superfly, e penso non sia un caso che, quello che secondo me è il brano più potente del disco, si intitoli "Freddie's Alive And Well" (Freddie E' Vivo E Vegeto). Forse vuole essere proprio una sorta di risposta alla famosissima "Freddie's Dead" di Curtis Mayfield presente proprio nella colonna sonora di Superfly.
Da evidenziare il famosissimo break di batteria presente in questa "Freddie's Alive And Well", un break bello lungo per la gioia degli appassionati, che tra l'altro è stato molto campionato.
Un brano da inseguimento per intenderci.
Splendide anche "Messin' Around" e la conclusiva "Down Undergound".
Insomma un capolavoro nel complesso.
Un disco che, personalmente parlando, rimane tra i più belli in mio possesso e di cui posso dire solo 2 parole: altamente consigliato.

Dj Danko



2 commenti:

  1. gran bel disco davvero. mi è costato parecchio, ma ne vale la pena. grazie per il consiglio.
    sergiofunk

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