07/11/11

THE GATURS


The Gaturs and Willie Tee.

La curiosità è una spinta che porta a scoperte piacevoli. E' il motore dell'incontro ed è l'anima della conoscenza.

Per chi raccoglie musica - colleziona dischi - il diggin' è un attività importantissima ed esaltante in cui la curiosità ha un ruolo importante: in pochi minuti si passa dalla rassegnazione alla soddisfazione all'esaltazione. Il viaggio, in questa ridda di emozioni, passa attraverso il contatto tra le dita e le copertine di dischi passate in rivista. La rassegnazione è legata a quei momenti in cui lo scorrere, lento, inizia a farsi frettoloso nella ricerca di "qualcosa" che non si trova. La soddisfazione subentra nell'istante in cui il tocco sfiora il disco cercato, le mani lo sollevano e lo sguardo scende sui titoli, sulla formazione, sull'anno di stampa. L'esaltazione: si trova qualcosa che non si sperava o non si sapeva di trovare. Questo è il punto che qui c'interessa: la scoperta di una novità.

Collezionare dischi è un'arte che va affrontata e studiata.

Collezionare dischi è spingersi oltre quella base di conoscenza, nella musica e nell'arte, che tutti abbiamo.

La curiosità è quel concetto intellettuale che porta a nuove scoperte, ad innamorarsi di nuove immagini, ad approfondire la scoperta casuale.

L'arte del diggin' si svolge tra mercatini pieni di dischi impolverati e tra immagini sfornate da internet su siti musicali specializzati. Qui, però, molte volte, più della curiosità casuale svolge lavoro di spinta la ricerca diretta di quel disco del quale si conosce già qualcosa e il motore è la voglia di possesso.

I Gaturs sono stati una scoperta piacevole. Lì ho trovati in una compilation dedicata al funk from New Orleans (zona di provenienza dei Meters, per intenderci) e questa scoperta mi ha spinto a cercare altre notizie. Mi aspettavo di trovare una produzione copiosa e interessante, visto che il pezzo inserito nella compilation - Yeah, You're Right - m'incuriosiva parecchio grazie al sound funk raffinato e, per alcuni versi, colto, dotato di spiccate radici jazz.

Il mio curioso diggin' produce una semplicissima scoperta: dei Gaturs non ci sono molte notizie. La loro produzione è legata a pochissime tracce nate tra il 1970 – Cold Bear e The Booger Man – e il 1971 – Wasted e Gatur Bait– per la Gatur Records in formato 45 giri.

Come spesso accadeva in situazioni simili, in quei tempi, la “casa discografica” altro non era che un tentativo di finanziamento di un gruppo che si autoproduceva un disco, un 45 giri, per poi metterlo in circolazione e crearsi l’occasione per il successo. La Gatur Records di Wilson Turbiton (il tastierista dei Gaturs), visto lo scarso successo commerciale, scomparve dalle scene e i diritti furono acquisiti dall’Atlantic Records e rimessi ad una sua controllata: la Atco Records che rimise in circolazione The Booger Man, in versione 7” nel 1971.

Va detto che il 7” prodotto dalla Gatur Records gira, nel mercato collezionistico, a prezzi proibitivi: si arriva ad una quotazione oltre i 100 euro per Wasted.

In piena epoca acid jazz, nel periodo di recupero delle sonorità degli artisti di fine anni 60' - '70, nel 1994, la newyorkese Funky Delicates ha stampato e commercializzato “Wasted: The Gaturs feat Willie Tee”, un disco che raccoglie i 45 giri prodotti dalla Gaturs Records. Wasted è una compilation nata da registrazioni di alto livello collezionistico. Oltre ai brani dei Gaturs troviamo pezzi a nome di Wilson Turbiton, tastierista della band, conosciuto, poi, come Willie Tee. Tutti pezzi in cui la formazione è la stessa dei Gaturs e in cui spicca l’uso della chitarra di Louis “Guitar June” Clark e della batteria – i pezzi sono conditi di sani break – di Leonard Paina. Funky Funky Twist è l’espressione di quanto detto: il brano parte con un break… subentra la chitarra sincopata… tastiere e voce. Inizia il funk. Si balla.

La curiosità è soddisfatta.

Buona musica.

Vincenzo Altini





Nessun commento:

Posta un commento

Ratings and Recommendations by outbrain