02/01/11

MADLIB



Provo oggi a scrivere un articolo dedicato ad uno dei produttori ed mc -anche se l'aggettivo adatto per lui è proprio "musicista" essendo anche polistrumentista- più produttivi degli ultimi tempi.
Riportare o parlare della sua intera discografia, compresi i dischi in cui magari ha solo partecipato, creerebbe problemi di spazio e tempo rilevanti. Mi cimenterò infatti a parlare, oltre di alcuni aspetti della sua vita che l'hanno portato ad essere quello che è, dei suoi lavori più importanti, che l'hanno consacrato come uno dei geni più creativi che l'hip hop abbia avuto nella sua storia.
Stiamo parlando di Otis Jackson Jr. alias MADLIB.

Nato nel 1973 ad Oxnard (California), si può definire vero e proprio figlio d'arte. Il padre, Otis Jackson Sir., è stato un discreto cantante soul anni '70, di cui ricordiamo il successo avuto con il brano Message to the ghetto, la madre, Sinesca Faddis, è stata una cantante jazz.
Ma non solo, suo zio Jon Faddis, fratello della madre, è uno storico trombettista jazz.
Insomma, la materia prima al nostro piccolo Otis Jr. non mancava. Ci è nato in mezzo alla musica. Così come suo fratello minore Michael, che seguirà le sue orme diventando colui che oggi è chiamato con il nome di "Oh No The Disrupt".

Quando Madlib e suo fratello sono ancora piccoli il padre si ritira dalle scene, cercando di dedicare il suo tempo alla famiglia, ma comunque decide di non tralasciare la musica dilettandosi nel suo studio. Ed è proprio in quella stanza che i suoi figli crescono e si divertono. Con la musica. Tra strumenti musicali e mixer da studio.

Negli anni sia Madlib che suo fratello si avvicinano al mondo del rap, e specie lui, Otis Jr., comincia a collaborare in veste di produttore con artisti del calibro di Alkaholiks e Cali Agents.
Successivamente formerà un gruppo chiamato Lootpack, insieme al suo amico mc Wildchild ed a Dj Romes.
I Lootpack lavorano a molto materiale che non uscirà ufficialmente (ma che poi verrà portato alla luce nel 2004 con "The Lost Tapes") prima di pubblicare per la Stones Throw, che è l'etichetta alla quale Madlib si legherà, un paio di mix The Anthem e Whenimondamic tra il 1998 e il 1999, e il successivo album di esordio "Soundpieces: Da Antidote", sempre nel 1999. Un capolavoro assoluto che vede tra gli altri la partecipazione di gente come Defari, Dilated Peoples, Alkaholiks e lo stesso fratello Oh No.
Ed è proprio in questo disco che fa la sua prima apparizione un personaggio dalla voce alquanto insolita. Un mc chiamato Quasimoto. Non è altro che lo stesso Madlib che si "inventa" questa sua specie di alter-ego, e non è altro che l'inizio di una trafila di pseudonimi che si accollerà nella sua carriera artistica.
Ma l'avventura di Quasimoto non si ferma qui, sì perchè Madlib decide di dargli una propria vita artistica ed una serie di lavori che cominciano con la pubblicazione di alcuni mix tra i quali Microphone Mathemtics e Come On Feet pubblicati rispettivamente nel 1999 e 2000, sempre per la Stones Throw records e che saranno contenuti nell'album "The Unseen". Un altro capolavoro.
Da questi 2 primi progetti, "Soundpieces" dei Lootpack e "The Unseen" sotto lo pseudonimo Quasimoto, si incomincia ad intravedere il particolare approccio che Madlib ha con la produzione. Cambi repentini di loop, ricerca massima e molta attenzione dedicata alle percussioni, samples che derivano dal jazz più puro con qualche spruzzata di funk che non fa mai male, il tutto condito da quella sporcizia che solo il vecchio e fumoso jazz può dare, con l'aggiunta dei piccoli click che solo i vinili regalano. Sì perchè Madlib oltre ad essere tutto quello che è, è un grande fanatico e collezionista di vinili soprattutto jazz, ma anche funk e non solo.
Possiamo dire che il diggin' è uno dei suoi sport preferiti.

Sempre nel 2000 Madlib da vita ad un nuovo progetto che mescola jazz, hip hop ed elettronica sotto il nome di Yesterdays New Quintet. Composto, come dice il nome stesso da 5 elementi: lo stesso Madlib e i fittizi Malik Flavors, Monk Hughes, Ahmad Miller e Joe McDuphrey. Perchè fittizi? Semplice... perchè non esistono. Sono ennesimi pseudonimi usati dallo stesso Madlib! I lavori infatti sono interamente composti da lui e l'esordio del quintetto fittizio arriva nel 2001 con l'album "Angles Without Edges" e continua nel 2004 con "Stevie" dove rivisita i successi del mitico Stevie Wonder, per non parlare dei progetti solisti dei fittizi membri del quintetto (e quindi dello stesso Madlib), e della raccolta di materiale inedito pubblicata nel 2007 in "Yesterday Universe: Prepare For A New Yesterday (Volume One)". Una vera miniera.

Altro pseudonimo usato da Madlib è Beat Konducta con il quale negli anni pubblicherà vari volumi composti prevalentemente da materiale hip hop strumentale a tema (Africa, India...) nel suo stile unico ed inarrivabile.

Tutto ciò senza tralasciare 2 perle, entrambe condivise con altri 2 mostri sacri, che non posso non menzionare: nel 2003 pubblica insieme al grande produttore di Detroit J-Dilla (o Jay Dee, R.I.P.), sempre per la Stones Throw, l'album "Champion Sound" sotto il nome di Jaylib, mentre nel 2004 realizza, in collaborazione con il grande rapper M.F.Doom, uno dei dischi rap più belli degli ultimi anni: "Madvillainy" sotto il nome Madvillain.
Due capolavori assoluti che meritano di essere nelle collezioni di ogni appasionato di rap serio del globo.

Sempre nel 2003 arriva per Madlib l'occasione unica di mettersi di fronte alla critica dei grandi appasionati del jazz pubblicando per la Blue Note un disco che rivisitasse i grandi successi dell'etichetta jazz più famosa e storica del mondo.
Arriva così "Shades Of Blue" che vede il nostro beniamino cimentarsi in versioni remix di brani dei celebri Donald Byrd, Bobbi Humphrey e Horace Silver tanto per citarne alcuni. Il tutto contornato dal bellissimo video girato per il brano Slim's Return che consiglio a tutti di visionare e che inserirò alla fine di questo articolo.

La discografia di Madlib di certo non finisce qui. Pubblica nel 2005 il secondo capitolo sotto lo pseudonimo di Quasimoto "The Furter Adventures Of Lord Quas", remixerà il disco di Madvillain, non parliamo poi dei vari Medicine Show e delle collaborazioni con artisti come Talib Kweli, De La Soul, Prince Po, Erykah Badu, Mos Def e tanti, davvero tanti altri...
Insomma, come detto all'inizio, parlare dell'intera discografia di Madlib significherebbe scrivere un libro.
Sono però altrettanto sicuro che vista la produttività di questo mostro della musica, il titolo dell'ipotetico libro sarebbe "La storia infinita", con la certezza che, oltre ad i tasselli importanti della musica hip hop che ho citato in questo articolo, ne arriveranno altri targati MADLIB INVAZION!

Dj Danko.






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