10/12/12

SABU MARTINEZ



Come la vedreste se vi dicessi che la vita di Sabu Martinez passa dal collaborare con artisti del calibro di Art Blakey, Dizzy Gillespie, Thelonious Monk, Horace Silver e JJ Johnson, al suonare in locali da tutt'altra parte del mondo per poche decine di persone?
E questo di certo non per sua incompetenza come musicista, visto che è considerato uno dei migliori percussionisti della storia...
Ma andiamo con ordine....

Sabu nasce nel 1930 in una New York povera e violenta ma, come per pochi altri, Sabu riesce ad evitare le strade che lo avrebbero portato molto probabilmente steso sull'asfalto con una pallottola in fronte, e lo fa grazie alla musica che lo rapisce quanto era ancora giovanissimo.
Le percussioni sono le uniche armi che lo accompagneranno per tutta la vita.

Diventa subito amico di altri due importantissimi percussionisti, Mongo Santamaria e Ray Barretto, e a soli 18 anni, nel 1948, grazie al suo favoloso talento, sostituisce niente meno che Chano Pozo, tragicamente deceduto, nella Dizzy Gillespie Big Band che in quel periodo girava anche con Charlie Parker.
Ovviamente avere delle doti notevoli e suonare nella Dizzy Gillespie Big Band non fece altro che puntare i riflettori verso questo giovane percussionista che, come su detto, collaborerà con grossi nomi della scena jazz del periodo, non solo in esibizioni live ma, come del caso di "Cu-Bop" di Art Blakey & The Jazz Messangers (1957), anche in importanti dischi.

Non mancano album pubblicati a proprio nome e, alcuni di essi, oggi sono molto ricercati e costosi nelle edizioni originali. "Palo Congo" per la Blue Note Records del 1957, "Sorcery!" del 1958,  "In Orbit" e il favoloso "Jazz Espagnole" del 1960 rappresentano la prima parte della carriera di Louis Sabu Martinez.

Purtroppo però, ci troviamo in un periodo particolare e se la musica riesce a toglierti dalla brutta strada e dalla violenza, a volte ti apre le porte di un tunnel lungo e buio, dal quale è difficile uscire: quello dell'eroina.
E Sabu in questo caso non fa eccezione, e si ritrova a fronteggiare una perdita di fama e stima da parte di pubblico ma soprattutto di persone con cui lavorava e divideva esperienze di vita.
E' anche per questo che decide di trasferirsi prima a Baltimora e successivamente a Porto Rico dove naturalmente collabora con alcuni musicisti locali.

Siamo nel 1967 e proprio a Porto Rico Sabu conosce una ragazza svedese, Agneta Brogestam, di cui si innamora. Visto che la ragazza si trova lì solo per vacanze, cerca di convincere Sabu a trasferirsi in Europa e non appena quest'ultimo riceve delle opportunità lavorative anche in Svezia, prepara valigie e congas e decide di andare a vivere dall'altra parte del mondo.

Già nel suo primo anno "svedese" collabora con molti musicisti come Merit Hemmingson e con la Swedish Radio Jazz Orchestra.
Nel 1968 pubblica in Svezia il primo disco a suo nome: "Groovin' With Sabu Martinez" per l'etichetta Metronome.
Collabora anche con molti musicisti finlandesi e nel corso degli anni sposa un'altra ragazza, Christina.

Nella piccola città di Hedemora apre una scuola per percussionisti e nel 1971 pubblica l'album "Aurora Borealis" in collaborazione con la Bjorbobandet Orchestra. Tra l'altro in quest'album è presente anche il figlio di Sabu: Johnny Martinez.

Nel 1973 pubblica quello che forse è considerato il suo album più bello: "Afro Temple".
Con il suo mix di sonorità jazz latin funk afro cuban è un vero e proprio orgasmo per le orecchie. Provare per credere.

Oltre a pubblicare dischi ed insegnare percussioni nella sua scuola, Sabu e gli altri musicisti, insieme alla comunità latina del posto, si ritrovavano la sera a suonare al famoso Cafè Ricardo di Stoccolma, situato nella città vecchia, dove ogni serata si trasforma in un'orgia musicale.
Diventa la mecca dei musicisti jazz e latini e anche della scena progressive Svedese. Un piccolo bar che conteneva al massimo 30 persone, ma che sprigionava tanta di quella energia da diventare un posto di culto.

Purtroppo disgrazia vuole che nel 1978 Sabu muore, a soli 48 anni,  a causa di un' ulcera gastrica, dopo aver appena collaborato con il leggendario sassofonista Sahib Shihab.
Molti dei suoi lavori, o registrazioni live rimaste oscure per anni, vedono la luce grazie alle pubblicazioni dell'etichetta Mellotronen che rispolvera la storica collaborazione con Sahib Shihab più  alcune registrazioni effettuate nelle Radio Svedesi.

Ringrazio la Mellotronen perchè, almeno personalmente, mi ha dato la possibilità di ampliare la conoscenza di questo favoloso musicista, dandomi l'opportunità di scoprire altro suo materiale.
Se vi piace ascoltare la musica di Mongo Santamaria, Ray Barretto, Candido ecc.. non potrete fare a meno di Sabu...

Consiglio spassionato.

Dj Danko




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       



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